22.5.16

Giovanni XI, papa a 21 anni (Dino Baldi)

Un grande filologo, Dino Baldi, utilizzando testi e documenti interni al mondo ecclesiastico, talora addirittura ufficiali, ha redatto un libro che vivamente si consiglia: Vite efferate dei papi, Quodlibet, 2015, da cui ho ripreso questo frammento, l'incipit del capitolo che ha come protagonista Giovanni XII (955-964).
Qui brevemente si racconta di un papa che lo precedette qualche decennio, probabilmente figlio di un altro papa, Sergio III (904-911): Giovanni XI che ascese al soglio di Pietro nel 931, all'età di 21 anni.
Baldi ha utilizzato come fonti coeve il Liber de rebus gestis Ottonis, di Liutprando di Cremona e il Chronicon di Benedetto del Soratte, e gli Annales ecclesiastici compilati da Cesare Baronio a cavallo tra sedicesimo e diciassettesimo secolo. (S.L.L.)
I due papi che seguono Giovanni X nei cataloghi della Chiesa sono Leone VI e Stefano VII, entrambi eletti con la compiacenza di Marozia per prendere tempo in attesa che il figlio avuto da papa Sergio arrivasse all’età giusta per il soglio. Leone fu spodestato e morì in carcere, Stefano venne avvelenato e finalmente, a marzo del 931, il figlio di Marozia diventò papa, e fu l’undicesimo Giovanni nella storia della Chiesa.
Dopo la morte del marito Guido, Marozia voleva sposarsi col fratello di lui, Ugo di Provenza, incoronato re d’Italia a Pavia nel 9Z6 e già unito in matrimonio con una nobile delle sue parti. Per convincerlo ad annullare quelle prime nozze e passare sopra anche all’incesto fra cognati, pare che Marozia abbia proposto al figlio papa una notte d’amore e che lui abbia accettato; ed era del resto una donna bellissima alla quale era difficile resistere. In questo modo evitò la scomunica e poté avviarsi verso il suo terzo matrimonio, col quale sperava di aggiungere al titolo senatrice quello di regina.
Le nozze si svolsero con la benedizione del papa a Castel Sant’Angelo. Alberico, figlio di primo letto di Marozia, fu costretto dalla madre a far da paggio e versò per sbaglio un po’ d’acqua sulle mani del re, che per tutta risposta lo colpì al viso. Una simile offesa a un romano da parte di un barbaro era un’offesa a Roma: il popolo prese le armi, e guidato da Alberico assaltò il Castello. Ugo fuggì in camicia da notte calandosi con una fune dalle mura e tornò con le sue truppe in Lombardia. Alberico mise in carcere la madre e chiuse il fratello papa in Laterano. Da quel momento Giovanni XI visse sotto tutela e poté occuparsi solo delle questioni spirituali, mentre Alberico teneva il governo di Roma come princeps atque omnium romanorum senator. Morì a venticinque anni nel gennaio del 936, e si dice che venne sepolto nella stessa tomba del padre Sergio. Marozia invece lasciò il mondo vecchissima, dopo aver passato più di cinquantanni nella cella di un convento, isolata da tutto e da tutti.

Il regno di Alberico durò invece 22 anni e quattro papi. E tutti furono esclusi dal potere temporale.

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